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Chillida e la poesia

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Riassunto

Per Chillida la parola poesia ha soprattutto un senso genesico, e vi ricorre proprio quando si tratta della creazione: «La costruzione e la poesia non sono componenti essenziali di tutte le arti?» Se per il fisico Minkowski, quando il poeta parla «torna ad essere l’energia di un’origine» (qualcosa di intangibile legato al tempo), la costruzione (legata allo spazio) ci avvicina a ciò che Heidegger afferma: «Essere opera è creare un mondo». Ecco perché la costruzione e la poesia comprendono entrambe le cose. Chillida entra presto in contatto con Heidegger e scrive un libro intenso intitolato El arte y el espacio (Arte e spazio), ma rende anche omaggio al poeta Jorge Guillén, sedotto dal suo verso: «La cosa più profonda è l’aria». D’altra parte, poiché la poesia è legata alla musica, dove, afferma Walter Pater, «non si fa distinzione tra materia e forma», anche Chillida si avvicina ad essa. Di conseguenza, insieme al suo omaggio a San Giovanni della Croce, troviamo quello dedicato a Giovanni Sebastiano Bach. Così le sue opere possono essere chiamate: Rumour of Limits, Sound Spaces, Music of the Spheres, Vibrations

Parole chiave 

Spazio, tempo, musica, materia, forma, visibile, invisibile, Chillida, Walter Pater, Juan Sebastián Bach, Heidegger, Minkowski.

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